Venerdì 18 agosto ore 21:00 – Rotonda di S. Francesco della Scarpa
- If I lose You
- Amelie
- Live! It’s a wonderful world
- Tears in your hair
- Homeland
- Friends
- Nankurunaisa
Pianista, tastierista e compositore, inizia gli studi in Conservatorio all’età di undici anni con la Scuola Media annessa al Conservatorio di Musica “V. Bellini” di Palermo.
La sua attività musicale si è sempre affiancata alla sua attività di manager di aziende produttrici di strumenti musicali e audio professionale (Roland, Korg, Moog, Sennheiser, Casio, Bose, Shure, etc.): anche grazie a questo suo profilo, sono scaturite varie collaborazioni.
Nel 1984 fonda con Alessandro Pantano, Pietro Chiaramonte, Giuseppe Buscemi, Francesco Graziano i PEANUTS, gruppo new wave che sforna parecchi brani inediti arrivando a pubblicare un brano STONEHENGE in una compilation edita da CARAMELLA ARTISTS nel 1985.
Nel 1986 suona il piano e le tastiere nel disco “Buela” di Massimo Melodiacurandone anche gli arrangiamenti e partecipa anche al tour promozionale per il lancio del disco nell’estate del 1986.
Nel 1987 crea con Alessandro Pantano il duo Pantano Pizzuto che subito dopo diventa un trio, i PPP, con l’aggiunta di Orazio Peres, gruppo che per dieci anni riempie i pub di tutta la Sicilia con le cover molto personali di svariati gruppi come i Queen, Duran Duran, Sting, Police, Earth Wind and Fire, Bronski Beat, Prince etc. realizzate con: Alessandro Pantano alla voce, Orazio Peres alla chitarra e una moltitudine di tastiere, sequencer, batterie elettroniche tutte governate da Dino.
Contemporaneamente comincia l’attività di collaborazione con varie strutture teatrali e associazioni culturali, con la composizione di brani inediti di sostegno alle pièce teatrali.
Nel 1990 viene chiamato a far parte dei LIKE A MISTER, un gruppo che gravita nell’area dell’elegante English pop come gli Style Council. Questo gruppo era formato da Roberto Piazza noto speaker radiofonico dell’allora famosissima STUDIO SICAR 94 e Anna Bonomolo alla voce, il compianto Toni Correri al basso, Giuseppe Valentino alla batteria e Manlio Noto alla chitarra.
Grande successo per gli innumerevoli brani composti dal gruppo e da questo momento inizia anche la collaborazione, arrangiandone i brani, con Roberto Piazza mettendo “mano” per l’appunto ai suoi brani cantautorali.
Proprio in questo periodo comincia a maturare l’idea di racchiudere tutte le composizioni in un Cd, in un concept album o in un concerto raccontato. È la prima cellula, la prima idea di album … ma il progetto viene messo da parte.
Nel 2001 entra a far parte dell’organico dei Palermo Spiritual Ensemble, gruppo di cui ancora fa parte
In ambito teatrale ha music ato tra le tante, “La favola del figlio cambiato” di L. Pirandello e ha realizzato anche diverse colonne sonore per musical teatrali.
Il suo linguaggio è caratterizzato da una accentuata connotazione melodica che contraddistingue, caratterizzandole, le sue composizioni. Ha all’attivo varie collaborazioni, su svariati stili e generi: dalla musica dance con i remix di IS THIS REAL in collaborazione con Roberto Masi e Fabio Fiorentino per la Flying Record alla composizione di TUTTI INSIEME CANTIAMO, brano che è stato inno ufficiale della squadra del Palermo Calcio, cantata in studio anche da tutti i giocatori
L’ULTIMO QUARTO DELLA NOTTE rappresenta la prima esperienza discografica da solista in qualità di compositore e pianista
L’ULTIMO QUARTO DELLA NOTTE è il primo disco di composizioni inedite di Dino Pizzuto
Già il titolo dell’album ci descrive una suddivisione della notte in 4/4 dei quali, proprio l’ultimo, è, per l’artista, il momento congeniale più florido sia per la riflessione che anche per la creatività.
Questo disco è un viaggio nella sua vita musicale, contiene le composizioni più rappresentative della sua ultima produzione di compositore e pianista e rappresenta sicuramente una chiave di ingresso nel mondo della musica evocativa.
Potremmo associare la musica di Dino alla musica da colonne sonore cinematografiche anche se è molto accentuata la sua vena melodica, anche nei brani più marcatamente orchestrali.
I 13 brani contenuti all’interno dell’album sono come degli affreschi della nostra vita, racconti in cui ognuno di noi può trovare la propria dimensione.
Anche la copertina e tutto il progetto grafico che gravita intorno ad una roccia, l’ossidiana, rivela la coerenza di un progetto altamente autobiografico i cui l’ossidiana rappresenta tutto ciò che di noi è ancora inespresso e trova la sua naturale forma di comunicazione nel linguaggio musicale.
Il concerto per pianoforte solo, riporta le composizioni del disco proprio al momento della loro nascita al pianoforte, accompagnando l’ascoltatore nel momento creativo del brano e dando ai brani una personalità molto intima e profonda.